Ratto di fogna o surmolotto

Uccidere topi e ratti è solo una misura temporanea che non dà buoni risultati a medio e lungo termine.
L’eliminazione dell’infestazione (con o senza l’ausilio di rodenticidi) viene sempre completata con lo studio dell’ambiente e la ricerca di soluzioni per evitare che la stessa si ripresenti.

Descrizione: il nome “Rattus Norvegicus” deriva dal naturalista John Berkenhout, che lo descrisse a metà del 1700 identificandolo su navi che provenivano appunto dalla Norvegia. In realtà la specie è originaria della Cina centrale e della Siberia. E’ riconoscibile per le grosse dimensioni infatti il peso varia tra i 250 e i 500 gr. Il corpo è tozzo e gli occhi e le orecchie piccole, il mantello è marrone. La coda è sempre più corta del corpo.
Il Rattus norvegicus è onnivoro denotando in tal senso un’adattabilità eccezionale. Predilige cibi a base proteica come carne o pesce, può predare piccoli animali o addirittura sfruttare il cannibalismo. Può cibarsi di cereali, legumi, frutta o verdura o rifiuti in generale.
Infesta zone a livello del suolo o sotterranee, come fossi di scolo, reti fognarie, scantinati, aree sotto i grigliati di stalle, ecc. Solitamente la loro presenza si evidenzia per le caratteristiche gallerie scavate nel terreno. All’interno di queste si possono trovare cavità utilizzate come nido e altre come dispense per accumulare le provviste di cibo.
Vivono in gruppi sociali con organizzazione complessa e diversa in base alla quantità di individui presenti. In piccole colonie c’è un maschio dominante che protegge l’harem e il territorio ma quando la colonia diventa molto grande si contano più maschi dominanti e le femmine possono accoppiarsi con individui diversi.
In ambiente urbanizzato può riprodursi in tutte le stagioni con una media di 6 – 7 parti l’anno e nidiate di 7-8 cuccioli. La maturità sessuale si raggiunge dopo i 3 mesi di vita e la vita media è di circa 1-2 anni.