Infestanti › Insetti del verde

Afidi

Come interveniamo

Ispezione

Sopralluogo e indagine accurata della situazione, per identificare con certezza la specie infestante e la dimensione dell’infestazione.

Trattamento disinfestante

Solitamente il controllo delle mosche viene eseguito combinando diversi sistemi sia meccanici che biologici o chimici a seconda della situazione.

Sono insetti di piccole dimensioni, mediamente misurano qualche mm.
Il corpo è ovoidale, piuttosto delicato. Sono polimorfi, durante la stagione assumono quindi una serie di morfologie differenti, facendo così pensare di essere specie diverse. L’addome è formato da 9 uriti di cui l’ultimo trasformato in codicola, una struttura sub-piramidale provvista di sensilli, utilizzata come carattere tassonomico. Tra il quinto e il sesto urite sono inseriti dei sifoni o cornicoli che hanno la funzione di emettere sostanze di difesa e feromoni di allarme.

Ciclo vitale: Nel periodo invernale l’uovo viene deposto sull’ospite, in un luogo riparato, solitamente negli anfratti alla base delle gemme. Dall’uovo emerge poi la fondatrice, una femmina partenogenetica e durante la primavera si origina un certo numero di generazione partenogenetiche come lei. In seguito a cambiamenti dovuti al fotoperiodo e a cambiamenti legati alle necessità nutrizionali dell’ospite primario, vi è una comparsa di forme alate che migrano verso un ospite secondario, dando vita a una serie di generazioni che si disperderanno su di esso. Il numero di ospiti secondari dipende dalla polifagia della specie. Con l’abbreviarsi delle giornate compaiono delle forme particolari di afidi, chiamate sessupare, che daranno origine alla generazione anfigonica, ovvero maschio e femmina si accoppieranno sull’ospite primario nel quale le femmine deporranno poi le uova.
Possono verificarsi anche cicli in cui prevalgono le generazioni partenogenetiche e quella anfigonica può mancare per qualche anno o cicli in cui vi sono solo generazioni partenogenetiche.

Danni: Gli afidi sono dei ‘phloem feeders’, si nutrono quindi quasi prevalentemente sul floema delle piante e questo comporta la rimozione di nutrienti da un lato e l’immissione della saliva fitotossica dall’altro, con conseguente morte e deformazione delle cellule. Un’altra problematica è legata alla trasmissione di virus, si ritiene infatti che il 25% dei virus portati da insetti vengano trasmessi da afidi. Ulteriori danni sono legati alla forte produzione di melata, che porta anche a un forte richiamo verso le formiche, che tendono ad aumentare la distribuzione di afidi sulla pianta ospite. La melata per di più può favorire la produzione di fumaggini, che deprimono la fotosintesi e determinano danni di tipo estetico.
Gli afidi causano problemi per via del loro potenziale riproduttivo estremamente elevato, per la forte capacità dispersiva, grazie alla presenza di forme alate che si possono spostare anche di decine o centinaia di km, e infine per le grandi capacità di adattamento a ospiti e a condizioni diverse da quelle standard. Le forme alate non sono grandi volatrici, sono in grado però di farsi trasportare dal vento e di lasciarsi cadere sulle colture in base alla risposta di stimoli visivi.