Infestanti › Volatili

Storni

Come interveniamo

Ispezione

Sopralluogo e indagine accurata della situazione, per identificare con certezza la specie infestante e la dimensione dell’infestazione.

Trattamento disinfestante

Solitamente la prevenzione degli storni viene effettuata mediante l’utilizzo di dissuasori ottici-acustici e potature mirate degli alberi di sosta notturna.

Lo storno è un uccello lungo 20-25 cm, con apertura alare di 35-40 cm. In primavera il suo piumaggio è nero lucente dai riflessi violacei verdi e con punti bianchi, mentre in autunno-inverno diventa più opaco. In Italia, i primi storni migratori giungono a metà agosto, ma i flussi di transito si normalizzano dalla fine di settembre agli inizi di ottobre per culminare tra metà di questo e l’inizio di novembre. Sturnus vulgaris (lo storno comune) è una delle specie più adattabili, dallo spiccato comportamento gregario che si manifesta nel periodo post-riproduttivo e in particolar modo durante i voli: di migrazione, di spostamenti per la ricerca alimentare, dei posatoi notturni e nelle pasture allorché forma stormi composti anche da diverse migliaia di soggetti. Le sue abitudini alimentari sono insettivore e frugivore, per questo frequentano le zone coltivate, i vigneti e le coltivazioni di frutta rossa.

Riproduzione: Normalmente fa due covate: alla metà di maggio in campagna vi sono gli stuoli di storni della prima covata, e alla fine di giugno si aggiungono quelli della seconda. Nidifica sia in colonie che in coppie isolate. La femmina depone da 5 a 7 uova incubate da entrambi i genitori.

Danni: Il 60% della sua dieta è formata da insetti e la restante parte è rappresentata da vegetali che coinvolgono colture arboree, da frutti come: uva, ciliegie, olive; erbacee cerealicole come: grano, orzo, avena ecc., destinati all’alimentazione animale e orticole. In ogni stagione questo uccello consuma grandi quantità non solo di insetti ma può alimentarsi anche di frutti, semi e/o drupe già infestate da parassiti per questo, sarebbe da considerarlo un buon alleato. Ma, quando rivolge le sue attenzioni alimentari ai frutti dell’arboricoltura pregiata come ciliegie, uva, olive ecc., questo diventa un problema, soprattutto in quelle aree ove si verificano alte concentrazioni di storni, è il caso di quelle colture che si trovano nelle aree protette, la cui valutazione dei danni spetta all’agronomo estimatore. Altro inconveniente serio è rappresentato dai posatoi/dormitoi urbani (piazze e strade alberate, fermate di autobus ecc.) ove il guano che si accumula sui marciapiedi e panchine che diventano scivolosi e maleodoranti con relativo degrado del decoro. Al tal punto si ricordi che un soggetto può produrre circa 40 g di feci al giorno e che accumuli di tre anni possono sviluppare l’Histoplasma capsulatum che nell’uomo provoca l’Histoplasmosi, non solo, ma alcune indagini evidenziano la possibilità di trasmettere il virus della gastroenterite (TGE) presente nell’apparato digerente dello storno infetto e restare vitale nelle feci.

Prevenzione: Esso è basato su sistemi di discussione e di protezione. Nel caso della dissuasione esistono dissuasori ottici e acustici. Tra i primi ricordiamo: spaventapasseri, sagome di rapaci, gli occhi a iride rossa di 16,5 cm, dispositivi laser. Tra i secondi sono compresi: clacson, barattoli urtanti, petardi, cannoncini a GPL, amplificatori del richiamo di angoscia.

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