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Processionaria

Come interveniamo

Ispezione

Sopralluogo e indagine accurata della situazione, per identificare con certezza la specie infestante e la dimensione dell’infestazione.

Trattamento disinfestante

Solitamente il controllo della processionaria viene eseguito per asportazione dei nidi e combinando diversi sistemi sia meccanici che biologici o chimici a seconda della situazione.

LEPIDOTTERI URTICANTI

La Processionaria del pino e la Processionaria della quercia sono Lepidotteri di interesse sanitario, in particolare le larve sono provviste di ciuffi di setole, a forma di piccoli arpioni con punte laterali, di cui la loro rottura determina un effetto urticante.

 

Thaumetopoea pityocampa

La Processionaria del pino appartiene alla famiglia Thaumetopoeidae ed è una specie ampiamente diffusa. È il principale defogliatore di conifere e può arrecare gravi danni, in genere a carico delle giovani piante, che possono essere completamente private delle loro foglie. L’attività trofica delle larve, anche se determina la morte delle piante solo raramente, tuttavia ne limita notevolmente l’accrescimento, arrestandone l’incremento legnoso annuo e predisponendole all’attacco di altri organismi patogeni con danno estetico ed economico, soprattutto in quelle aree sottoposte a rimboschimento.

Questa specie attacca in modo specifico tutte le specie del genere Pinus, con minore intensità altre conifere come larici e cedri.

Ciclo biologico: Il ciclo vitale è annuale, anche se ad elevate altitudini può allungarsi fino a divenire biennale. La fase aerea inizia con l’emersione dal terreno più o meno sincrona degli adulti, in genere a luglio. L’attività è crepuscolare-notturna, mentre per il resto della giornata le farfalle restano posate nella parte alta della pianta o comunque nei punti più riparati. Il maschio è un buon volatore, mentre la femmina, più tozza, può raggiungere distanze di 3-4 km dal punto di sfarfallamento. Entro poche ore avviene l’accoppiamento e successivamente la deposizione delle uova sui rametti più alti. Tra la fine di agosto e gli inizi di settembre dalle uova fuoriescono le larve gregarie che vivono in colonie e iniziano a rodere gli aghi del pino più vicini all’ooteca, mentre con sottili fili sericei tessono una sorta di nido estivo (prenidi). Man mano che si spostano su altre zone dell’albero, il numero di fili si infittisce, rendendo il nido più resistente. All’inizio dell’autunno le larve iniziano a tessere, in genere sulla parte apicale delle chiome degli alberi, il nido invernale, più compatto e resistente, che può ospitare da poche centinaia fino ad oltre mille larve. All’interno esiste un certo numero di compartimenti comunicanti tra loro e con una cavità maggiore posta superiormente che sembra avere la funzione di accumulare calore durante il giorno e impedire la dispersione di quello prodotto dalle larve, contrastando le temperature degli inverni più rigidi. Durante l’inverno, nonostante l’attività trofica delle larve risulti notevolmente rallentata, queste continuano a svilupparsi fino a ritornare completamente attive verso la fine dell’inverno. Nelle sere di marzo, quando le temperature non scendono sotto i 6-7°C, le larve fuoriescono dal nido in cerca di nuove parti della pianta su cui alimentarsi. Durante questo periodo, si manifestano i danni maggiori alle essenze vegetali. Tra aprile e maggio le larve escono dal nido e scendono in fila indiana dal tronco in cerca di una zona ben esposta del terreno in cui penetrare.

 

Thaumetopoea processionea

La Processionaria della quercia, anch’essa appartenente alla famiglia Thaumetopoeidae, è presente in Europa centro-meridionale e orientale fino all’Asia minore; in Italia risulta assente solo in Sardegna. Questa specie aggredisce diverse specie di querce caducifoglie del genere Quercus, come la farnia (Q. robur), il rovere (Q. petraea) e il cerro (Q. cerris), anche se più raramente è stata osservata su piante dei generi Betula, Carpinus, Castanea, Fagus e Corylus.

Ciclo biologico: La Processionaria della quercia ha una sola generazione l’anno, ma a differenza della Processionaria del pino, la crisalide non è ipogea, ma rimane protetta all’interno dei nidi costruiti sull’albero. Lo sfarfallamento avviene tra luglio e settembre. Gli adulti hanno una breve vita e abitudini notturne. Dopo l’accoppiamento, vengono deposte uova sui rametti più giovani, nella parte alta della pianta, ricoperte con scaglie addominali della femmina per mimetizzarle. Questo è lo stadio svernante della specie. Le uova si schiudono in primavera, proprio nel periodo in cui sugli alberi compaiono le prime foglie. Le giovani larve, inizialmente di colore arancione, iniziano a spostarsi sulla pianta, dapprima in fila indiana, poi in formazioni sempre più numerose, in cui però si riconosce sempre un “capofila”. Talvolta porzioni di tronco o di rami della pianta ospite possono essere ricoperti da colonie composte da numerose larve. All’inizio le larve iniziano a tessere su di un rametto un nido bianco-grigiastro, che viene ispessito progressivamente. Con il procedere dello sviluppo vengono costruiti ulteriori nidi, in genere sui lati più esposti al sole, finché non viene prodotto l’ultimo, tra la fine di maggio e l’inizio di luglio, che può presentare dimensioni notevoli (oltre 2 m). Questo, a forma di sacco, è attaccato direttamente al tronco o talvolta alla biforcazione dei rami principali e al suo interno, le larve di sesta età si trasformano in crisalidi, all’interno dei loro bozzoli.

Lotta: Per quanto riguarda la Processionaria del pino il periodo preferibile di intervento è quello che va dalla schiusa delle uova, a fine estate, all’inizio dell’autunno durante il quale le larve sono prive di setole urticanti e iniziano a tessere i loro nidi sericei. In questa fase i bruchi risultano, quindi, meno protetti e più vulnerabili ai prodotti nebulizzati. I prodotti da impiegare, perché altamente selettivi, sono quelli a base di Bacillus thuringiensis varietà kurstaki; in alternativa e per interventi anche più tardivi è possibile ricorrere a prodotti a base di regolatori della crescita (Insect Growth Regulator, IGR), come il diflubenzuron, che agiscono inibendo il processo di sintesi della chitina, impedendo di conseguenza il normale processo di muta. In ambiente urbano, è consigliabile eseguire gli interventi nelle ore serali e in assenza di vento, avendo cura di irrorare la chioma in maniera uniforme. Tra la fine dell’autunno e per tutto l’inverno sono possibili interventi di lotta che prevedano l’asportazione meccanica dei nidi sericei e la loro distruzione, attraverso l’impiego di scale, cestelli elevatori o piattaforme mobili. Mezzi complementari di lotta, da impiegare durante la stagione estiva, sono le trappole a feromoni sessuali per la cattura dei maschi adulti. Nel caso di presenza della Processionaria della quercia le chiome degli alberi vengono trattate con prodotti a base di B. thuringiensis, tra la metà di aprile e maggio, quando le larve gregarie non sono ancora protette da nidi ispessiti. Per interventi più tardivi è possibile ricorrere a prodotti a base di regolatori di crescita. L’asportazione meccanica dei grossi nidi va invece programmata tra la fine di maggio e l’inizio di luglio.

I trattamenti con formulati microbiologici e regolatori di crescita sono oggetto di revisione, i professionisti della RADIS attueranno le dovute scelte secondo quanto indicato dalle etichette dei biocidi presenti.