Infestanti › Insetti volanti

Tarme

Come interveniamo

Ispezione

Sopralluogo e indagine accurata della situazione, per identificare con certezza la specie infestante e la dimensione dell’infestazione.

Trattamento disinfestante

Solitamente il controllo delle tarme viene effettuato combinando diversi sistemi di trappole ad attrattivo alimentare o a feromone a seconda delle esigenze. Trattamenti chimici vengono presi in considerazioni solo per forti infestazioni e sempre seguiti da monitoraggio ambientale.

Le tarme sono lepidotteri appartenenti alla famiglia Tineidae (Cloth Moth). Sono farfalle che danneggiano gli indumenti ma si rinvengono anche su alimenti di origine vegetale, come frutta secca o essiccata, granaglie, o su sostanze di origine animale. In natura infestano nidi di uccelli. I generi più noti tra quelli rinvenibili su prodotti alimentari sono Tinea L., Tineola Herrich-Schaffer, Nemapogon Schrank.
Questi Lepidotteri possono causare danni rilevanti alle derrate, in particolar modo ai prodotti di stagionatura.

Tineola bisselliella

Conosciuta come “tarma dei panni” è lunga 6-8 mm, ha un’apertura alare di 9-17 mm. Il colore del corpo e delle ali anteriori è marrone chiaro uniforme oppure dorato. Quelle posteriori sono di color grigio. Sia le ali anteriori sia quelle posteriori sono frangiate.
Presente soprattutto nelle abitazioni.

Ciclo biologico: Ogni femmina depone sul substrato dalle 50 alle 100 uova appiccicose che schiudono dopo 10 giorni a 20°C. La larva crea un tubo di bava sericea in cui rimane per tutto il tempo del suo sviluppo, compie 4 mute. Al momento dell’incrisalidamento della larva, sempre dentro il suo astuccio da cui sporge solo il capo, forma un bozzolo. Gli adulti vivono 15-20 giorni. Il lepidottero è univoltino in pieno campo, ma presenta generazioni continue nei magazzini.

Danni: Soprattutto a carico di tessuti di lana, pellicce e pellame che vengono perforati. Sulle derrate i danni sono generalmente irrilevanti.

Monitoraggio: Vengono utilizzate trappole da innescare con il feromone sessuale.


Nemapogon granella

Viene definita “falsa tignola del grano”, l’adulto è lungo dai 5 agli 8 mm e ha un’apertura alare di circa 10-14 mm. Il colore delle ali anteriori è bianco giallastro o grigiastro screziato con 6 macchie più scure (brune o nere) ben visibili nella zona distali e sul margine anteriore. Le ali posteriori sono di color grigio uniforme, il corpo è biancastro.
Si rinviene nei molini, nei magazzini di cereali e nei locali di stagionatura di salumi e formaggi.

Ciclo biologico: Le uova (un centinaio per femmina) sono deposte nell’arco di 3 giorni sulla granella in magazzino o sulle spighe di cereali in maturazione in pieno campo. Dopo 4 giorni schiudono e le larve si sviluppano per 2-4 mesi producendo fili sericei con i quali ricoprono il substrato attaccato. A fine sviluppo scavano le cariossidi entro le quali si impupano (possono anche impuparsi in fessure presenti nei muri). Dopo 14-21 giorni sfarfalla l’adulto che vive 2-3 settimane. Le condizioni ottimali di sviluppo sono 25°C e umidità non eccessiva. In pieno campo gli adulti compaiono da aprile a luglio e sverna la larva. Sia le larve, sia gli adulti rifuggono dalla luce e gli adulti volano all’imbrunire.

Danni: I danni sono quelli provocati dall’attività trofica della larva su granella e dalla contaminazione della derrata. Gravi danni provocati a salumi e formaggi in stagionatura, o stagionati, che perfora anche in profondità, in questo modo favorendo l’instaurarsi di alterazioni chimiche e organolettiche e l’insediarsi di muffe, con un notevole deprezzamento del prodotto.

Monitoraggio: In commercio sono disponibili varie trappole da innescare con il feromone sessuale.


Tinea pellionella

Viene definita “tarma della lana e delle pellicce”, è lunghezza circa 6 mm, l’apertura alare è di 9-16 mm. Il corpo è di colore marrone, più chiaro nel maschio. Le ali anteriori sono di color grigiastro o marrone scuro con tre piccole macchie nere. Le ali posteriori sono biancastre e frangiate.
Diffuso nei depositi di derrate e, più frequente, nelle abitazioni.

Ciclo biologico: Le uova sono deposte sui substrati alimentari che sosterranno le larve. Queste sono facilmente riconoscibili perché per tutto il tempo del loro sviluppo stanno all’interno di una sorta di astuccio, realizzato con bave sericee e frammenti del substrato, dal quale emergono solo il capo e il torace. A fine sviluppo la larve sigilla l’astuccio alle estremità e si incrisalida.

Danni: I danni provocati dall’attività trofica delle larve sui prodotti di origine vegetale sono di norma contenuti. Il Lepidottero risulta invece particolarmente dannoso quando attacca pellicce e pellame.

Monitoraggio: Composto attrattivo impiegabile in trappole.